Calcio Serie A

Svanisce il sogno europeo del Milan

13 Marzo 2010 12:30 - Fabrizio Bendia
Svanisce il sogno europeo del Milan - Notizie Calcio

E' andato, svanito così il sogno europeo dei rossoneri. In una delle magiche notti del calcio, di quelle che ti fanno sentire i brividi già  dalle immagini dell'immenso stadio accompagnate come sempre dalle incitanti introduzioni epiche di Caressa o chi per lui. Stasera saremo tutti protagonisti. L'arena è circolare, con le gradinate che scendono verso il campo su cui si scatenerà  l'inferno e la presenza dei tanti diavoli, ci rimanda proprio all'opera dantesca. Già , l'opera. Perchè di opera si parla. L'arte del calcio stasera verrà  fuori in tutto il suo splendore.

In un primo momento i nostri partono bene, abbastanza aggressivi e vicinissimi al goal sia con Ronaldinho che con Huntelaar che, di fatto, sprecano in pochi minuti la possibilità  di ferire la bestia inglese. Poi il sopravvento dei calciatori d'oltremanica, anche se la loro difesa a tratti risulta penetrabile. Poi al minuto 13esimo il Dio calcio dà  ragione a Sir Alex Ferguson e premia la scelta di spedire in campo l'esperienza di capitan Gary Neville piuttosto che la vivacità  e la freschezza atletica del brasiliano Rafael. E' proprio dal piede del "captain" dei red devils (che per l'occasione si è trasformato in un piedino quasi fatato) che arriva il cross per l'incornata decisiva di Wayne Rooney che anticipa un Bonera in quest'occasione troppo disattento. Ed è subito uno a zero.

Il primo tempo termina su questo punteggio, nonostante qualche sfiammata dei rossoneri che mantengono viva la possibilità  di qualificarsi e quindi anche l'umore dei tifosi. L'immagine della squadra di Milanello appare però chiara: sembra quasi un fragile castello di carte in mezzo alla manovra avvolgente del centrocampo del Manchester United.

La marcatura a uomo di Park sul nostro regista Pirlo e la serata non troppo precisa del capitano Ambrosini consegnano le redini della squadra al solo Flamini, che per fortuna si fa trovare pronto alla chiamata del c.t. Leonardo e riesce abbastanza bene a gestire le manovre della squadra. Andare però a giocare a Manchester con un centrocampo a tre (che di fatto era ad uno) senza aiuti dagli esterni Ronaldinho ed Huntelaar provoca irrimediabilmente i suoi danni. Scholes, Fletcher, Park, Valencia e Nani (aiutati spesso e volentieri dall'infinito altruismo di Rooney che come sempre ha cercato di dare una grossa mano anche in fase di copertura) sembravano avere sotto un motore di almeno 50cc ed è forse proprio grazie alla loro corsa ed al loro senso tattico che hanno predominato sul centrocampo italiano.

Criticabile e criticata la mossa di Leonardo che ha schierato (al rientro in campo dopo la pausa) Massimo Ambrosini nel ruolo di centrale difensivo. A molti l'idea invece e piaciuta, sia ai tifosi milanisti ma soprattutto a Wayne Rooney che al primo minuto del secondo tempo infila la palla in rete approfittando appunto di una svista difensiva. Poi ci sarà  gloria anche per Park al 14esimo del s.t., quindi per Fletcher di testa al 43esimo (sempre del secondo tempo).

Era la serata dei miti del calcio, tra cui ne spiccano due immensi: uno da protagonista, Wayne Rooney ed uno da "buono delle fiabe", David Beckham, inserito solo al 64esimo sul risultato di 3-0 circondato da un intero stadio in piedi ad omaggiarlo. L'emozione per il giocatore è forte talmente tanto da lasciarsi andare in una smorfia di commozione. Il rapporto di amore- odio con i tifosi della sua ex squadra creano uno strano avvenimento, l'ennesimo in questa magica serata. Gli applausi per il numero trentadue del Milan si trasformano subito in fischi e "buu" ad ogni tocco di palla del giocatore. Un modo onorevole per rendere omaggio ad un grande loro ex giocatore ma allo stesso modo per ricordargli che ora è un loro avversario. Oppure un modo per disorientarlo e confonderlo perchè temuto. Qualunque sia la risposta, lo spettacolo del calcio stasera è andato in onda, ricco di tutte le sue sfumature.

Figuraccia del Milan? A nostro parere no, perchè per fare due o tre goals all'Old Trafford serve rischiare. Stavolta è andata male ma siamo sicuri che se le occasioni iniziali avute si sarebbero concretizzate, allora staremmo a parlare di questa partita con toni diversi.

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